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L'editoriale di Travaglio
Ci sono 1115 risposta/e, l'ultimo messaggio è stato inserito il Oggi alle ore 05:45:20 da Dino
Risposta:
AH GIÀ, GAZA

Editoriale di Marco Travaglio

27 novembre 2025

Sparita dai radar dei media dopo l?accordo di Sharm el Sheikh, da un mese e mezzo la Striscia di Gaza è precipitata nel limbo. Tra la fase 1 del piano Usa-Paesi arabi (la tregua) e la fase 2 (l?improbabile disarmo di Hamas e l?arduo ritiro di Israele, da sostituire con una forza di stabilizzazione per avviare la ricostruzione), c?è l?inverno. Che i 2 milioni di palestinesi affrontano senza un tetto, al freddo, nel fango, tra liquami, detriti e rifiuti. I più fortunati hanno una tenda, quasi sempre sventrata dai nubifragi, ma le organizzazioni umanitarie ne hanno portate solo 3.600, più 129 mila teloni e 87 mila coperte. Servirebbero rifugi e prefabbricati, ma non se ne vedono. Il rapporto appena pubblicato dall?Unctad, l?agenzia Onu per i paesi in via di sviluppo, racconta che ?è in gioco la sopravvivenza stessa di Gaza, sprofondata in un abisso creato dall?uomo?. Due anni di cosiddetta guerra hanno ?eroso tutti i pilastri della sopravvivenza umana?: scuole, ospedali, forni, negozi alimentari, farmacie. E, ?vista la distruzione sistematica subita, esistono seri dubbi sulla capacità di Gaza di ricostruirsi come spazio vitale e società?. L?economia della Striscia è decimata (-87%) e ?serviranno decenni per recuperare la qualità della vita pre-ottobre 2023?. Intanto in Cisgiordania ?la violenza, la rapida espansione delle colonie e le restrizioni agli spostamenti dei lavoratori hanno fatto regredire il Pil ai livelli del 2010?.

Solo chi è in malafede e non vuol dare a Trump quel che è di Trump può negare la svolta del 13 ottobre: fino ad allora Israele uccideva in media 100 palestinesi al giorno. Nell?ultimo mese e mezzo le vittime dei raid criminali dell?Idf sono scese a 345, cioè a 7 al giorno: un numero spropositato, ma pur sempre 1/14 di prima. Oggi però l?emergenza più urgente è un?altra: l?inverno all?addiaccio di 2 milioni di persone, per il 40% minori, prive di tutto. Interessa a qualcuno, ora che è finito il derby tra chi urlava al genocidio sionista e chi strillava all?antisemitismo filo-Hamas? Due mesi fa la Meloni, per polemizzare con la Flotilla, sentenziò: ?Non c?è bisogno di rischiare la propria incolumità e infilarsi in un teatro di guerra per consegnare aiuti che il governo italiano potrebbe consegnare in poche ore?. Che aspetta a lanciare un ponte aero-navale a Gaza con la Protezione civile, che in tante calamità costruì in poco tempo villaggi di prefabbricati e case di legno? Si spera che non sia un problema di soldi, visti quelli che buttiamo in armi per noi (anche simpatici ordigni nucleari e al fosforo bianco) e per gli ucraini (inclusi quelli col cesso d?oro). E dove sono gl?intrepidi Volenterosi europei, sempre pronti a sperperare miliardi in bombe, missili e truppe? Guardino le immagini che arrivano da Gaza e si vergognino.

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