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| L'editoriale di Travaglio |
| Ci sono 1114 risposta/e, l'ultimo messaggio è stato inserito il Ieri alle ore 05:24:54 da Dino Risposta: I DIKTAT DEGLI SCONFITTI Editoriale di Marco Travaglio 26 novembre 2025 C?è un grosso equivoco nel dibattito pro o contro il piano Trump per chiudere dopo 12 anni (non quasi quattro, come si racconta) la guerra in Ucraina. L?equivoco dei vedovi inconsolabili e piagnucolanti perché la pace è ingiusta, anzi finta, anzi una resa per Kiev, perché Trump è putiniano e Putin non perde nulla e non viene punito, perché i confini sono sacri (salvo per Israele, Siria, Kosovo, ecc.), è sempre lo stesso da due anni. Cioè da quando Kiev fallì la controffensiva del 2023, conquistando meno territori di quelli che perse, al prezzo di 100 mila fra morti e mutilati. Il generale Usa Milley l?aveva già capito tre anni fa, dopo l?unica offensiva ucraina riuscita nell?autunno 2022: ?Non riprenderete Donbass e Crimea, profittate dello stallo per negoziare un compromesso?. Fu ignorato da Rimbambiden, Nato e Ue al seguito. Risultato: la mattanza del 2023 e la lenta ma costante avanzata russa/ritirata ucraina su tutto il fronte, fino al doppio crollo strategico di Kupyansk e Pokrovsk che spiana la strada per il Nord-Est (Kharkiv) e il Centro-Sud (Dnipro, Zhaporizhzhia e Kherson). È il Paradosso di Kiev, ancor più estremo di quello di Tucidide. Orsini, le altre penne del Fatto e pochi altri analisti lo teorizzano dal primo giorno: più l?Ucraina viene ?aiutata? dagli ?amici?, più territori e uomini perde. Uno normale cambierebbe ?aiuti? e ?amici?. O magari capirebbe che il miglior amico è quello che lo aiuta a salvare l?80% di territori rimasti, non a perderne altri per inseguire quelli che non riavrà. Trump, anti-ideologico e spregiudicato, è l?unico leader ad aver accettato il principio di realtà, al posto delle fiabe che gli altri continuano a raccontarsi. La realtà è questa: la Russia ha vinto la guerra e l?Occidente l?ha persa. E l?equivoco è questo: la Russia non ha vinto perché Trump tresca con Putin (vinceva già sotto Biden), o perché non inviamo abbastanza armi (vinceva anche quando ne inviavamo di più), o perché c?è la guerra ibrida (c?era anche prima, e da entrambi i fronti). Ma perché la Russia è più forte dell?Ucraina, condannata a morte dalla Nato in una guerra per procura a suon di armi e miliardi, ma senza soldati. Di qui deve partire il negoziato per avere qualche chance: dal verdetto del campo, che nessuna arma segreta o tatuaggio può ribaltare. E gli sconfitti non possono dettare le condizioni ai vincitori (semmai il contrario): solo fornire ai russi una buona ragione per fermarsi anziché avanzare ancora, con una proposta che non possano rifiutare. Non sarà etico, non sarà estetico, ma è l?unica strada, anche perché l?alternativa è molto peggiore. La scelta, per Zelensky e i suoi reggicoda europei, non è ?fra la dignità e l?alleato americano?. Ma fra una sconfitta oggi e una disfatta domani. Il Fatto Quotidiano © 2009 - 2025 SEIF S.p.A. - C.F. e P.IVA 10460121006 foto dal web |
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