taralla
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Inserito il - 12/07/2009 : 20:27:49
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qualche anno fa una delle mie "infezioni linguistiche" era stata dedicata al "murello" di piazza abbattuto dalla geniale giunta corsi. la sua ricostruzione da parte di un'altrettanto geniale giunta mi costringe a scrivere di un "murello bis". i lemmi sono riportati entrambi.
murello Nel 1989 cade il Muro di Berlino e con esso i regimi dell’Est che l’avevano reso possibile. Pochi anni dopo, nel 1994, un’altra svolta epocale, una cesura storica: i lanzichenecchi al soldo di Hubert von Pescalenberg abbattono il murello di piazza a Porto S. Stefano . Scrive il Torciglioni-Taralla: “Nella weltanschauung paesana il murello, come e più del muro berlinese, rappresentava la barriera delle menti, il limes tra due concezioni del mondo: da una parte i murellisti, con tutto il loro ciarpame fatto di chiacchiere, lamentele e ca**i dell’altri, dall’altra quelli che, avendo a cuore le sorti delle nostre genti, erano fortemente impegnati nell’osservanza dell’undicesimo comandamento. La dicotomia murello/anti-murello si era aggiunta alle altre che sempre hanno diviso l’umanità: la luce e la tenebra, il bene e il male, lo spirito e la materia, lo yin e lo yang, ma il trionfo della ratio ha messo in soffitta il murellismo, questa patologia del pensiero, questa malattia dello spirito, questa cancrena dell’intelletto, questo morbo della psiche, questa pustola dell’anima, questa scurreggia (v.) vestita della ragione. Oggi i murellisti (vagabondi, tegami e guardoni dello struscio) sono orfani di un solido appoggio per le loro chiappe e del murello non restano che pochi frammenti, a ricordo e monito per le generazioni future”.
murello bis I nostalgici hanno vinto, ponendo in essere una nuova dicotomia: murellisti versus panchinari. Con la riedificazione, nel luglio 2009, dello storico manufatto, la barriera tra murellisti ed anti-murellisti è stata ripristinata ed il solco tra due concezioni del mondo si è approfondito, divenendo forse incolmabile. Scrive il Torciglioni-Taralla : “La nuova erezione del murello è emblematica del nostro zeitgeist, lo spirito del tempo, così come emblematico fu il suo abbattimento tre lustri prima. Sembrava che l’osservanza del più disatteso dei comandamenti fosse divenuta prassi acquisita, ma il riproponimento di un simile steccato ci dimostra che così non é. Vedremo, dunque, i due schieramenti combattersi con acrimonia: con le chiappe sul murello quelli che ‘n si fanno li ca**i sui; di fronte, sulle panchine disposte sulla piazza, coloro che si prodigano per risollevare le sorti delle nostre genti. Lotta aspra dall’esito incerto che solo le generazioni future conosceranno”.
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Taralla, colui che giammai traballa |
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