Vi ricordate lo sceneggiato romanzato della vera storia della Baronessa di Carini?
Ebbene...
A quasi 450 anni dal misterioso delitto si riaprono le indagini sull’omicidio della Baronessa di Carini, la nobildonna Laura Lanza assassinata assieme al proprio amante, Ludovico Vernagallo, il 4 dicembre 1563.
Il sindaco di Carini (Palermo), Gaetano La Fata, ha infatti deciso, a pochi mesi dalla conclusione della sua seconda legislatura, di affidare ad un team di criminologi di fama internazionale la riapertura dell’inchiesta.
Dal 22 al 25 marzo, gli investigatori dell’Icaa (International crime analysis association) arriveranno in città per risolvere il mistero con l’ausilio di moderni strumenti d’indagine. Il castello di Carini si trasformerà, pertanto, in un vero e proprio centro d’investigazioni e le attività effettuate dagli esperti potranno essere osservate anche dal pubblico.
L’omicidio avvenne all’interno del castello che domina il paese, la dimora della baronessa. Laura Lanza, a soli 14 anni era andata in sposa, per volere del padre, al barone di Carini, Vincenzo La Grua Talamanca. La leggenda narra che ad uccidere la baronessa e l’amante sia stato il padre della donna, Cesare Lanza, barone di Trabia e conte di Mussomeli, con il beneplacido del barone La Grua Talamanca. Esisterebbero dei documenti nell’archivio della chiesa madre di Carini, dai quali risulta che effettivamente Cesare Lanza di Trabia avrebbe ucciso la figlia. Anche gli atti di morte della baronessa e di Ludovico Vernagallo sarebbero ancora conservati nella stessa chiesa.
A distanza di secoli, però, la vicenda non è stata mai chiarita del tutto, in particolare per quanto riguarda il ruolo nel delitto del marito traditoe piu' che un delitto passionale, adesso si pensa ad un delitto per diritti di successione...
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Che bella storia!!! Proprio affascinante... Ti ricordi che paura lor quando c'era lo sceneggiato
Ti ricordi Lalla, c'era una nostra amica che aveva gli incubi notturni dopo aver visto lo sceneggiato e noi, per farle dispetto, le cantavamo la sigla iniziale per impaurirla ancora di più.....
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Ecco "La Ballata di Carini" su testo tratto da una delle innumerevoli versioni del poemetto anonimo giunte fino a noi: « Chianci Palermu, chianci Siracusa a Carini c'è lu luttu d'ogni casa.
Attorno a lu Casteddu di Carini,
ci passa e spassa un beddu cavaleri.
Lu Vernagallu di sangu gintili
ca di la giuvintù l'onuri teni.
"Amuri chi mi teni a tu' cumanni,
unni mi porti, duci amuri, unni?"
Vidu viniri 'na cavalleria.
Chistu è me patri chi veni pi mmia,
tuttu vistutu alla cavallarizza.
Chistu è me patri chi mi veni a mmazzà.
Signuri patri, chi vinisti a fari?
Signora figghia, vi vegnu a mmazzari.
Lu primu corpu la donna cariu,
l'appressu corpu la donna muriu.
Nu corpu a lu cori, nu corpu 'ntra li rini,
povira Barunissa di Carini. »
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Che bella storia!!! Proprio affascinante... Ti ricordi che paura lor quando c'era lo sceneggiato
Ti ricordi Lalla, c'era una nostra amica che aveva gli incubi notturni dopo aver visto lo sceneggiato e noi, per farle dispetto, le cantavamo la sigla iniziale per impaurirla ancora di più.....
Veramente questa è stata la prima cosa che ho pensato ahahah!!!
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