pietrolubrano
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Inserito il - 26/10/2010 : 15:54:10
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dall'Unità
No al nucleare, al via la campagna di Cgil, Arci e Legambiente
«Bisogna passare da un modello monopolista, centralista ed energivoro a uno decentrato, diffuso e basato sull’autoproduzione di energia». Fausto Ferruzza di Legambiente Toscana riassume così i principi della proposta di legge per le rinnovabili e contro il nucleare presentata ieri a Firenze. Un documento che, per arrivare in Parlamento, ha bisogno di 50mila firme. Nella nostra Regione hanno aderito alla campagna anche Cgil, Arci e l’associazione Ambiente lavoro. Obiettivo: 10mila firme. Per costringere il governo a investire sulle rinnovabili, sostengono i promotori, c’è prima bisogno di fare chiarezza sull’«inganno» del nucleare: «Viene descritto come una fonte economica, ecologica e sicura, ma ci sono almeno4 punti oscuri - spiega il presidente del comitato nazionale della campagna Alfiero Grandi - intanto i costi: 2 anni fa si diceva che una centrale sarebbe costata 3,5 miliardi, ora 8. E non si tiene conto dello smaltimento delle scorie. Poi i posti di lavoro: si stima che sarebbero solo 10mila col nucleare e 150mila con le rinnovabili. Terzo, la sicurezza: al di là delle dichiarazioni di Veronesi, agenzie francesi, inglesi e finlandesi stanno sollevando dubbi sulla capacità delle centrali di gestire le emergenze. Infine, l’autonomia nazionale, altro grande mito sul nucleare: l’Italia in realtà dovrebbe importare sia le tecnologie che l’uranio». E allora perché investire in opere mastodontiche e dal forte impatto ambientale? «Si parla di appalti miliardari che fanno venire l'acquolina in bocca a tanti», conclude Grandi.
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Pietro Lubrano
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