Autore |
Discussione  |
gozzo
Utente Maestro
  
    

Utente Valutato:
 |
Inserito il - 07/06/2011 : 16:42:28
|
forse è meglio parlare di referendum in maniera oggettiva. purtroppo, un po' per le amministrative, un po' perché alcuni sono stati promossi dai partiti, un po' per strumentalizzazione varia, sarebbe più utile trattarli in modo più asettico e nello stesso tempo in maniera più "motivata".
Primo quesito (Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione):
Volete Voi che sia abrogato l’art. 23-bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e finanza la perequazione tributaria”, convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato dall’art. 30, comma 26, della legge 23 luglio 2009, n. 99, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”, e dall’art. 15 del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea”, convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n. 166, nel testo risultante a seguito della sentenza n. 325 del 2010 della Corte costituzionale?
Secondo quesito (Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma):
Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?
Terzo quesito (Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme):
Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni e integrazioni successive, recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e perequazione tributaria”, limitatamente alle seguenti parti
ometto perché lunghissimo e per niente intelleggibile...
Quarto quesito (Abrogazione della legge 7 aprile 2010, n. 51 in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale):
Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l’articolo 2, della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante “Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza”?
+-+-+-+-+-+-+-+-
premesso che vado a votare, personalmente voterò sicuramente per tre si, su uno qualche dubbio ce l'ho.
voto si sul legittimo impedimento perché....ma che te lo dico a fa'... voto si sul nucleare, non per Fukushima o altro, ma perché non si è risolta la questione più nascosta di tutte le centrali, anche di ultimissima generazione: le scorie. voto si sulla remunerazione del capitale investito nel s.i.i.: è un'assurdità pensare alle gare per l'affidamento del servizio e poi garantire l'utile - dove sta il rischio d'impresa?
sul primo quesito, invece, qualche dubbio ce l'ho, nel senso che togliere la possibilità di affidare i servizi pubblici locali a privati non significa, a mio parere, né migliorarli (i servizi) né diminuirne i costi (per i cittadini). In Italia purtroppo passiamo da un estremo a un altro: una volta andava di moda criticare i "carrozzoni" e abbiamo sforbiciato gli enti pubblici (non solo quelli inutili), poi si son fatti entrare i privati, anche perché l'ha chiesto l'europa, in alcune gestioni di servizi e gli s'è dato pure il.....; ora ce ne siamo accorti e ancora sforbiciamo. forse è una questione di metodo di scelta di gestione fatta di capacità, efficienza ed economicità che va introdotta, invece che limitarsi al fatto che sia pubblico o privato.
|
|
"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci". (Gandhi)
|
|
Regione Toscana ~
Prov.: Grosseto ~
Città: Scoglio ~
Messaggi: 5247 ~
Membro dal: 29/06/2004 ~
Ultima visita: 04/01/2020
|
|
Dino
Amministratore
    
    

Utente Valutato
 |
Inserito il - 07/06/2011 : 18:03:33
|
Io voto 4 SI 
|
|
 |
|
Regione Toscana ~
Prov.: Grosseto ~
Città: Porto S. Stefano ~
Messaggi: 61658 ~
Membro dal: 29/06/2004 ~
Ultima visita: Oggi
|
 |
|
angioblue
Utente Master
    

Utente Valutato
 |
Inserito il - 07/06/2011 : 19:47:49
|
Io voto 4 SI !!!
|
|
angioblue |
|
Regione Toscana ~
Prov.: Grosseto ~
Città: monte argentario ~
Messaggi: 2982 ~
Membro dal: 05/03/2009 ~
Ultima visita: 27/03/2015
|
 |
|
Fidel
Utente Attivo
  

Utente Valutato
 |
Inserito il - 07/06/2011 : 19:59:59
|
4 SI ovviamente. sul punto 1: la legge che si va a togliere è una legge berlusconiana in tutti i sensi, sia perchè l'ha fatta silvio che per l'impostazione: lui voleva sveltire le privatizzazioni imponendole per via governativa e quindi mettere sul mercato definitivamente tutto il servizio idrico, o meglio le 64 ATO che ancora mancavano da privatizzare. peccato che a sto giro lo freghiamo e lo stoppiamo! c'è un vizio di fondo che spesso porta a errori anche da perte delle amministrazioni di centrosinistra: l'acqua è un bene COMUNE, non assimilabile ai beni pubblici oggetto di erogazione di servizi in economia...qui si cerca di invertire la spinta privatizzatrice e portare l'acqua totalmente fuori dall'economia e dal mercato.(anche se vanno fatti altri passi dopo).Una volta vinto il referendum dobbiamo pensare a migliorare anche altri aspetti della gestione dell'acqua, non più solo come servizio idrico, per esempio accorciare la filiera delle acque minerali...basterebbe farla finita di trasportare al sud l'acqua in bottiglia delle fonti del nord e viceversa, risparmiando in costi e in inquinamento dei trasporti su gomma. basta razionalizzare e incentivare il pubblico a riappropriarsi delle fonti locali..
|
|
"La gentilezza a parole crea confidenza. La gentilezza nei pensieri crea profondità. La gentilezza nel dare crea amore" MAO TSE TUNG |
|
Regione Toscana ~
Prov.: Grosseto ~
Messaggi: 557 ~
Membro dal: 07/05/2009 ~
Ultima visita: 12/02/2012
|
 |
|
fante
Carnifex Aeternum
    

Utente Valutato
 |
Inserito il - 07/06/2011 : 21:01:55
|
Immagine:
 50,68 KB
|
|
Anthelme Brillat-Savarin (1755-1826)"La scoperta d'un nuovo manicaretto giova all'umanità più che la scoperta d'una nuova stella".
 |
|
Regione Toscana ~
Prov.: Grosseto ~
Città: MonteArgentario ~
Messaggi: 2616 ~
Membro dal: 29/06/2004 ~
Ultima visita: 20/03/2013
|
 |
|
Dino
Amministratore
    
    

Utente Valutato
 |
Inserito il - 07/06/2011 : 21:04:52
|
Se spaventi la gente così ... mica ci va  
|
|
 |
|
Regione Toscana ~
Prov.: Grosseto ~
Città: Porto S. Stefano ~
Messaggi: 61658 ~
Membro dal: 29/06/2004 ~
Ultima visita: Oggi
|
 |
|
_io_
Moderatore
   
    

Utente Valutato
 |
Inserito il - 07/06/2011 : 21:06:08
|
Dai....è ganzo!
|
|
... |
|
Regione Toscana ~
Prov.: Grosseto ~
Città: porto santo stefano ~
Messaggi: 20074 ~
Membro dal: 21/04/2008 ~
Ultima visita: 22/02/2012
|
 |
|
n/a
deleted
    
    

Utente Valutato
 |
Inserito il - 07/06/2011 : 21:19:22
|
Mi garba, mi garba Avotar!!!
|
|
 
No matter what happens..the sun will rise in the morning!
|
|
Prov.: Grosseto ~
Città: Porto S.Stefano ~
Messaggi: 42934 ~
Membro dal: 03/12/2006 ~
Ultima visita: 17/05/2025
|
 |
|
silver surfer
Utente Maestro
  
    

Utente Valutato
 |
Inserito il - 07/06/2011 : 21:21:27
|
Io voto 4 Si......perchè credo che sia giusto così.......non perchè me lo dice qualche partito.
|
|
Nell'ora del tramonto, i pigmei allungano le ombre. Ma restano pigmei |
|
Regione Toscana ~
Messaggi: 6191 ~
Membro dal: 30/04/2009 ~
Ultima visita: 11/04/2020
|
 |
|
olmo
Utente Attivo
  
 |
Inserito il - 08/06/2011 : 10:23:32
|
| fante ha scritto:
Immagine:
 50,68 KB
|
AVOTAR E 4 SI A VERGAR!!
|
|
|
Regione Toscana ~
Messaggi: 165 ~
Membro dal: 24/03/2011 ~
Ultima visita: 15/07/2011
|
 |
|
olmo
Utente Attivo
  
 |
Inserito il - 08/06/2011 : 10:29:58
|
4 SI convinti!nella consapevolezza che quello sulla gestione pubblica(non solo dell'acqua)è e sarà indicativo di tante cose...
|
|
|
Regione Toscana ~
Messaggi: 165 ~
Membro dal: 24/03/2011 ~
Ultima visita: 15/07/2011
|
 |
|
Grissom
Utente Attivo
  

 |
Inserito il - 08/06/2011 : 12:19:51
|
In rete ho trovato, cosa oggettivamente succede se vincono i Si o i NO a parte il referendum 3 sul nucleare dove ho espresso il mio personale punto di vista.
Referendum n. 1 – scheda rossa
Il primo dei quattro referendum chiede se si voglia o meno abrogare l'articolo 23bis di un decreto legge del giugno 2008, più noto come decreto Ronchi. L'esigenza di farsi capire da tutti ha portato – per cause lunghe da analizzare qui – a proporre la questione come di “privatizzazione dell'acqua”. E' un grosso abbaglio: l'acqua è un bene pubblico, e tale resta. Il quesito è sulla cancellazione di una norma che riguarda la gestione dei servizi idrici da parte dei privati.
La situazione Chi assicura i servizi idrici, in Italia? Gli Ambiti Territoriali Ottimali, cioè associazioni formate dai Comuni secondo precise disposizioni di legge. Il decreto Ronchi prevede una futura abolizione degli Ato, che saranno sostituiti con nuovi soggetti, la cui fisionomia sarà determinata dalle Regioni . Nel mentre, gli Ato possono continuare a fare due cose: 1) affidare in concessione i servizi idrici ad aziende pubbliche o private, con una gara aperta; 2) costituire un Partnerariato Pubblico Privato (PPP), cioè un'azienda che ceda almeno il 40% del Ppp stesso ad un'altra azienda privata, ma scelta sempre con gara. Al netto dei tecnicismi, si tratta della possibilità che soggetti privati si occupino di acqua. La cessione delle azioni ha un termine: 31 dicembre 2011.
Cosa succede con il referendum? Se vincono i no. Resta tutto come previsto dal decreto Ronchi. E cioè: 1) gli Ato saranno aboliti; 2) nell'attesa, gli Ato che non abbiano ancora applicato il decreto dovranno farlo, trasformandosi in società miste con il 40% di capitale privato. Questo, come s'è detto, entro il 31 dicembre 2011. Ci sono due casi particolari, poi, da considerare, e riguardano le società miste collocate in Borsa. Per esse, la quota di capitale pubblico deve essere ancor minore, e va diminuita per gradi: entro il giugno 2013 deve scendere al 40%; entro il dicembre 2015 al 30%. In sintesi, si procede sulla strada di un ingresso sostanzioso dei privati nella gestione delle risorse idriche.
Se vincono i sì In teoria, dovrebbero vincere coloro che sono contro la privatizzazione della gestione dell'acqua. In realtà, non è proprio così. E' vero, infatti, che gli Ato non sarebbero più obbligati a fare tutto quello che abbiamo detto. Ma è anche vero che l'abrogazione di quelle norme determina un cosiddetto vuoto legislativo, cioè un'assenza di regole nazionali che sarebbe colmato da quelle europee, basate sul un principio detto della “gara a evidenza pubblica”. Il che nemmeno significa l'obbligo di affidare la gestione dell'acqua a soggetti pubblici, ma solo l'obbligo di un tipo di modalità di procedere nell'affidamento stesso. Dal quale non sono esclusi i privati, ai quali gli Ato potrebbero ancora cedere parte delle azioni delle società che, al momento, gestiscono l'acqua. Diciamo che i sì eliminerebbero la “corsia preferenziale” (passateci il termine) prevista oggi dal decreto Ronchi.
Referendum n. 2 – scheda gialla
La situazione In sostanza, si chiede di abrogare una piccola parte dell'articolo 154 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Il decreto si intitola genericamente «Norme in materia ambientale», e il comma 1 dell'art. 154 riporta la seguente frase: «dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito». E' questa che si chiede di mantenere o abrogare. Ma cosa significa? Quel piccolo inciso stabilisce che la tariffa per l’erogazione dell’acqua sia calcolata prevedendo che il capitale investito dal gestore sia remunerato fino a un massimo del 7 per cento. In altre parole, che quella percentuale di guadagno sia il massimo ottenibile dal gestore.
Se vincono i no La legge rimane com'è. I gestori possono realizzare guadagni fino a quella percentuale.
Se vincono i sì. Le società che gestiscono le risorse idriche non possono realizzare quei profitti. Ora, è importante considerare che i costi di gestione del servizio idrico vengono pagati con le tariffe, e non con le tasse. E che sono le tariffe a consentire ai gestori di realizzare i profitti di cui abbiamo detto. In altre parole, la vittoria dei sì comporta il rientro della gestione nell'ambito totalmente pubblico. Gli Ato (che abbiamo visto per il primo quesito) dovrebbero riacquistare le loro quote al momento investite nelle società miste operanti sul mercato; queste società a loro volta dovrebbero sciogliersi; qualsiasi investimento nel settore sarebbe realizzato con risorse pubbliche e a fondo perduto.
Referendum n. 3 sul nucleare
Nel 1987 gli italiani si sono già espressi sul nucleare. Perchè dobbiamo esprimerci nuovamente?
Referendum n. 4 – scheda di colore verde chiaro
“Volete voi che siano abrogati l'articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonché l'articolo 2 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”. È questo il quesito posto dal referendum popolare numero 4, scheda di colore verde chiaro, quello che, per intendersi, interessa il cosiddetto legittimo impedimento. La legge sotto esame prevede che il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri stessi possano rinviare le udienze dei processi penali che li vedono coinvolti nei casi in cui non possono presentarsi in aula perché ricorrono gli estremi di un “legittimo impedimento”.
Il testo votato in aula lo scorso anno con voto favorevole del Pdl e della Lega Nord (astenuto l’Udc, contrari Pd e Idv) ha visto uno scontro molto animato tra le opposte fazioni su un punto in particolare: se da un lato infatti viene riconosciuta la necessità di tutelare in qualche modo le maggiori cariche dello Stato, dall’altro è difficile credere in una totale imparzialità nel momento in cui è lo stesso Presidente del Consiglio (o il ministro di turno) a stabilire se il suo impedimento è davvero legittimo. Nella definizione originale contenuta nella legge 51 dell’aprile 2010, questo istituto del diritto processuale penale abbraccerebbe anche “le attività preparatorie e consequenziali” ai compiti istituzionali previsti, e “ogni attività coessenziale alle funzioni di governo”.
La Corte Costituzionale è intervenuta lo scorso gennaio con una sentenza che ha bocciato alcuni passaggi della legge e ne ha modificati o “mitigati” altri: in particolare, non sarà più l’imputato a valutare il peso e l’importanza degli impegni che gli precluderebbero la possibilità di presentarsi in udienza, ma questo compito spetterà a un giudice. Anche basandosi su questa interpretazione, la legge oggi in vigore è differente da quella per cui erano state raccolte le firme in vista del referendum del 12 e 13 giugno.
Trattandosi di un referendum abrogativo, votando “Sì”, in pratica, si stabilisce che il Presidente del Consiglio e i Ministri non godrebbero di alcun privilegio rispetto ai processi penali in cui sono parti in causa: l’udienza verrebbe rinviata in presenza di un legittimo impedimento dell’imputato che avesse manifestato la volontà di comparire in aula. Il fronte del “Sì” ha caricato di una forte impronta politica la risposta a questo quesito referendario: se vincesse, secondo i suoi sostenitori, si darebbe una spallata decisiva a Silvio Berlusconi che in questa legge ,definita “ad personam”, troverebbe invece una via d’uscita ai processi in cui è coinvolto.
Se vincesse il “No”, invece, il legittimo impedimento rimarrebbe in vigore così come modificato dalla Corte Costituzionale. Se da un lato i vertici di Pdl e Lega Nord non hanno dato ufficialmente indicazioni precise di voto, dall’altro risulta del tutto evidente che l’invito a non andare a votare equivale a un parere contrario al disposto del quesito.
IO voterò 4 SI
|
|
|
Regione Toscana ~
Messaggi: 111 ~
Membro dal: 06/09/2009 ~
Ultima visita: 07/06/2014
|
 |
|
Fidel
Utente Attivo
  

Utente Valutato
 |
Inserito il - 08/06/2011 : 14:15:05
|
hai fatto bene a riportarli ma dicono un po' di cose inesatte, soprattutto nel punto 1 non fa capire che c'è proprio l'obbligo di fare entrare il privato, anche se non per forza da solo ma misto col pubblico il privato ci deve entrare se vince il no. e anche sul vuoto normativo che si verrebbe a creare non è cosi' anche perchè il decreto Ronchi non andava a coprire un vuoto ma a sostituire con un indirizzo ben preciso. Anche quando si dice che il pubblico ci mette i soldi a fondo perduto non è proprio cosi' o almeno non dovrebbe essere, sono i privati che invece vogliono solo i profitti ma vogliono socializzare le perdite e gli oneri (quelli per loro va bene se restano pubblici, in altre parole)....avete visto chi c'è in fila per mangiare e "investire"(speculare) sulle privatizzazioni? gli stessi che aspettano (invano) il via per costruire le cntrali nucleare, cioè i palazzinari massoni pieni di soldi come Caltagirone e via dicendo, oltra a mostri internazionali come la società del canale di Suez ecc. Mettiamoci nel mezzo!
|
|
"La gentilezza a parole crea confidenza. La gentilezza nei pensieri crea profondità. La gentilezza nel dare crea amore" MAO TSE TUNG |
|
Regione Toscana ~
Prov.: Grosseto ~
Messaggi: 557 ~
Membro dal: 07/05/2009 ~
Ultima visita: 12/02/2012
|
 |
|
Circolo Arci IsKra
Utente Medio
 
 |
Inserito il - 08/06/2011 : 14:37:52
|
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell'URP Web www.provincia.grosseto.it e-mail urp@provincia.grosseto.it
L’ARCI Sensi: «Sono quattro sì a beni pubblici e ambiente» #
LORENZO SANTORELLI GROSSETO. Se i promotori del referendum utilizzano lo slogan «quattro sì per dire no» alla privatizzazione dell’acqua, al nucleare e al legittimo impedimento, l’Arci grossetana ribadisce gli stessi concetti ribaltando però la chiave di lettura. «Quattro sì - dice il presidente Christian Sensi - per dire sì ai beni pubblici, all’ambiente ed alla legalità». L’Arci rivendica di aver fatto propri i temi dei quesiti referendari in tempi non sospetti, quando l’attenzione dei più era carpita dalla tornata elettorale. «Le forze politiche spesso si sono concentrate su altri argomenti e adesso provano a prendere posizione. Noi pensiamo che queste tematiche non abbiano una valenza di parte ma riguardino trasversalmente tutti i cittadini, al di là delle differenti visioni». Ed è proprio “depoliticizzando” i quesiti che l’Arci spera si possa raggiungere il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto. «Il governo ha tentato in tutti i modi di evitare la consultazione, l’ultimo per fortuna è fallito oggi stesso (con la dichiarazione di ammissibilità del quesito sul nucleare sancito dalla Corte costituzionale, ndc). Riteniamo questo comportamento sciocco perché forse solo il quesito sul legittimo impedimento può avere una valenza politica. Nonostante ciò noi preferiamo continuare a concentrarci sui valori toccati da questo referendum». Richiamando le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, «Sono un elettore che fa sempre il proprio valore», Sensi sottolinea che «votare è un dovere civico. Si può votare no ma non andare a votare e incitare all’astensione è una scorrettezza». A chi fa notare che, in caso di raggiungimento del quorum, i comitati promotori riceveranno 0,50 euro per ogni voto raccolto mentre se non supereranno quella soglia rimarranno a bocca asciutta, risponde Silvano Brandi del comitato promotore “due SI per l’acqua pubblica”. «In provincia di Grosseto e unicamente per quanto riguarda i due quesiti sull’acqua, i comitati hanno messo 5mila euro di tasca propria. Se si dovesse raggiungere il quorum ne riceveremo solo 400». In ogni caso, al di là degli aspetti pecuniari, «il referendum è uno strumento contro la disaffezione della gente. Il cittadino non delega più e si riappropria delle tematiche che più lo riguardano».
|
|
|
Regione Toscana ~
Prov.: Grosseto ~
Città: Porto S.Stefano ~
Messaggi: 54 ~
Membro dal: 03/05/2011 ~
Ultima visita: 24/03/2012
|
 |
|
mapix
Utente Maestro
  
    

Utente Valutato
 |
Inserito il - 08/06/2011 : 22:46:33
|
4 SI alla grande... ma i miei come molti altri, purtroppo non saranno conteggiati... la solita storia dei marittimi... pero` se si tratta di dover usare la carta di credito... online si puo` anche da bordo... votare ai referendum no, per i governanti non e` importante... e allora... 4 "vaffa" a loro, un invito a votare 4 SI per tutti e... "alla via cosi"
|
|
|
Regione Toscana ~
Messaggi: 6791 ~
Membro dal: 06/05/2009 ~
Ultima visita: 04/05/2012
|
 |
|
amerigo
Utente Senior
   

Utente Valutato
 |
Inserito il - 09/06/2011 : 00:39:15
|
Una sola cosa da fare Andare a votare e vergare 4 SI.
|
|
"Se tremi per l'indignazione davanti alle ingiustizie, allora sei mio fratello" ERNESTO CHE GUEVARA
|
|
Regione Toscana ~
Prov.: Grosseto ~
Città: Porto S. Stefano ~
Messaggi: 1062 ~
Membro dal: 04/05/2008 ~
Ultima visita: 06/05/2018
|
 |
|
Discussione  |
|
|
|