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mark
Utente Attivo
  

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Inserito il - 05/10/2010 : 10:29:53
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| Giuliano ha scritto:
| mark ha scritto: ...non capisco perchè non possano rimettere l'orario pomeridiano che c'era prima .......
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...gli straordinari chi glieli paga?
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straordinari??' basta un ordine di servizio e cambia orario sempre sei ore ma sul servizio pomeridiano .....il fatto è che manca la volontà politica di fare questo .... della serie: ve la do ma non ve la faccio usare      capisci a me.......  
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le persone beneducate contraddicono gli altri i saggi contraddicono se stessi (oscar wilde) |
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mapix
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Inserito il - 05/10/2010 : 11:39:52
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| mark ha scritto: della serie: ve la do ma non ve la faccio usare capisci a me....... |
la serie... "capisci a me"... e` un ottimo spunto per tante serie... tipo:
"accha` nisciuno e` fesso".... oppure in termini molto piu` locali:
"comparetti... sta` robba...'n vel'ha lasciata mica 'l vostro nonno"
Ora sinceramente io neanche ne usufruisco, in quanto i libri che leggo (neanche molti) me li compro, in quanto come molti miei colleghi paesani non posso certo prenderli li e riconsegnarli dopo una paio di mesi avendogli fatto fare il giro mezzo mondo, pero` visti i fatti e le cifre raccontati anche in questo forum e non mi risulta siano mai stati smentiti (quindi si presume che siano veri) non mi sta` comunque bene, che un buonissimo servizio pubblico verso tantissimi utenti e altrettanti potenziali, debba venire meno in quasta maniera, che a quanto pare mette anche in diffocolta` il nuovo incaricato, mi metterei anche nei sui panni, messo di punto in bianco a svolgere delle mansioni a lui sconosciute e soprattutto nei panni della signora che e` stata rimossa dall'incarico, nonostante a detta di molti utenti stessi, svolto abbia svolto bene.
Beh... chiedere con determinazione il ripristino della situazione precedente, se non addirittura un ulteriore miglioramento, da parte della cittadinanza (Quindi anche noi che discutiamo) sarebbe un segnale che siamo ancora "vivi".
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mapix
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Inserito il - 05/10/2010 : 13:08:26
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ah... scusate i molti errori di scrittura qui` sopra, avendo scritto di fretta ed essendomi dovuto allontanare, mi sono scaduti i 10 minuti a disposizione per correggerli 
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n/a
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Inserito il - 05/10/2010 : 13:47:26
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Male! Ora le maestrine prontamente ti corrigeranno...oops!!!
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mapix
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Inserito il - 05/10/2010 : 23:17:14
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scaveccio
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Inserito il - 06/10/2010 : 02:13:43
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Potevi dire che era colpa della biblioteca chiusa se non eri strovito!!
Se andate nella ricerca di google e scrivete "comune di monte argentario" tra i tanti link che apre c'é quello della cartina dove é indicato con "A" il centralino, con "C" l'ufficio anagrafe di Porto Ercole e con "B" niente popó di meno che:......la biblioteca comunale!!   
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_io_
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Inserito il - 06/10/2010 : 06:22:01
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Fino a poco tempo fa la nostra biblioteca era motivo di orgoglio per il paese.... Venivano persone...anche intere scolaresche da Orbetello....tanto per vantare un po' l' Argentario....
Ma come giustamente dicevi tu Scaveccio....in un' altra discussione.....abbiamo saputo rovinare anche quel poco che di buono c'era.... 
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carlob
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Inserito il - 06/10/2010 : 12:24:13
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Le biblioteche senza libri da La Repubblica del 6-10-10
"Uno sponsor o si muore" Aumentano gli iscritti ma sono quasi bloccati gli acquisti a causa dei tagli: è il paradosso dei luoghi pubblici della lettura in Italia. "Cerchiamo donatori e sponsor" . Nel 2011 i budget verranno ridotti anche del 35%. E si dovrà ridurre anche l'orario
BOLOGNA - La signora poggiò timida sul bancone una copia di Acciaio di Silvia Avallone: "L'ho già letto, posso regalarvelo? Così lo legge qualcun altro... ". In quel momento Monica Grilli, bibliotecaria di Villa Spada a Bologna, capì cos'è una biblioteca nel cuore di un lettore.
"Da otto mesi non acquistavamo un solo libro, noi che di solito stavamo sulle cinquanta novità a settimana. I lettori erano in crisi d'astinenza. Allora qualcuno ha cominciato a comprarli e a donarceli". Per colpa di un pasticcio burocratico (un appalto slittato), Bologna sta sperimentando quel che potrebbe accadere fra poche settimane in tutta Italia, quando la mannaia dei tagli ai bilanci degli enti locali cadrà pesantemente sulle biblioteche di pubblica lettura, le più popolari e frequentate, quelle comunali e di quartiere, le 5265 bibliotechine senza spocchia che saziano quotidianamente, come drogherie all'angolo, la fame di pagine di alcuni milioni di italiani. "Siamo felici di accettare donazioni", è il cartello-appello apparso sulla porta della biblioteca Delfini di Modena.
Non è da oggi che le biblioteche soffrono. Le forbici della crisi dei bilanci comunali (che coprono l'80% degli acquisti di libri "pubblici") tagliano nel vivo da almeno tre anni. In Lombardia, per esempio, dove i lettori continuano ad aumentare (+19% in tre anni) l'inversione di tendenza è iniziata nel 2008, quando per la prima volta in dieci anni i fondi destinati alla pubblica lettura sono diminuiti, da 138 a 132 milioni di euro. Finora però c'è stato spazio per economie strutturali, si è rimediato tagliando qualche attività collaterale, o disdicendo qualche abbonamento alle riviste meno popolari. Ma adesso le previsioni sono nere. "Dovunque è la stessa storia", ammette sconfortata Chiara Silla dalla Regione Toscana, "i bibliotecari mi chiamano allarmati: l'assessore mi ha avvertito, sarà dura quest'anno...". L'Aib (Associazione Italiana Biblioteche) paventa tagli tra il 15 e il 35 per cento nei bilanci 2011, che si sommeranno a quelli del 7-10% già patiti l'anno scorso. "Le piccole economie non basteranno più. Bisognerà scegliere fra la riduzione dell'orario o la riduzione degli acquisti".
Scelta straziante. Gli orari di apertura sono già ovunque ridotti all'osso, di più non si può. A Bologna la bellissima Salaborsa, che già aveva anticipato tra le proteste la chiusura alle 19, forse chiuderà alle 18 e tutti i lunedì, mentre della invocata apertura domenicale non si parla più. Angelo Guglielmi, critico letterario, uomo di libri ma anche amministratore di libri (ex assessore a Bologna, appunto), non ha il minimo dubbio: "Se proprio devo scegliere tra chiudere un'ora prima e acquistare un libro in meno, scelgo la seconda. Le biblioteche di quartiere sono le vere biblioteche, dove va la gente che lavora, sono il maggiore investimento in cultura che possa fare una comunità. Non servirebbe a niente riempirle di libri nuovi e poi chiuderle a metà pomeriggio".
Ma anche calare la scure sugli acquisti è rischioso. Dopo il rinnovo, la biblioteca San Giorgio di Pistoia ha visto più che quintuplicare i prestiti, da 23 a 150 mila: sarebbero stati gli stessi senza l'afflusso di "sangue fresco"? Per Silla, "tagliare le novità è una scelta suicida. Le biblioteche mangiano libri freschi, se glieli togli muoiono di fame". Per una biblioteca, un "buco" anche solo di un anno nell'aggiornamento del catalogo è una perdita di memoria: il vuoto non si recupera più. Rischiamo di avere, tra qualche anno, un sistema bibliotecario malato di Alzheimer. I bibliotecari reagiscono come possono. Centralizzano gli acquisti per ottenere sconti dagli editori (così in Lombardia sono stati compensati i minori stanziamenti 2009), coordinano i cataloghi fra biblioteche vicine, e ricorrono sempre più spesso al prestito inter-bibliotecario, che però rende le biblioteche a "scaffale aperto" più simili alle vecchie biblioteche a catalogo.
Nonostante questo, i numeri della crisi sono impietosi: sugli scaffali delle 83 biblioteche del Vicentino, riferisce il direttore della Bertoliana di Vicenza Giorgio Lotto, sono arrivati nell'ultimo semestre il 15 per cento di titoli in meno rispetto all'anno precedente. "Stiamo rischiando grosso", s'allarma Mauro Guerrini, presidente dell'Associazione italiana biblioteche, "non è solo un problema di aggiornamento culturale, ma di democrazia. Le biblioteche sono i luoghi della socialità, dell'integrazione, della ridistribuzione del sapere. In un piccolo centro sono spesso l'unica risorsa contro il digital divide, in una città offrono un punto d'incontro fra generazioni e culture. Strozzarne la vitalità danneggia tutta la società, non è solo un fastidio per i lettori. Guai a superare la soglia critica".
Proprio in questi giorni il governo, attraverso il Centro per il libro e la lettura, lancia con enfasi la campagna Ottobre, piovono libri. Ma nelle biblioteche di questo stesso Stato sta arrivando la siccità. Impossibile sapere come andrà a finire: ogni comune, ogni assessore farà le sue scelte. In gran parte del meridione biblioteche squattrinate confidano solo sui finanziamenti regionali, ridotti a zero quasi ovunque: in Calabria il bilancio pluriennale 2010-2012 non prevede stanziamenti per le biblioteche, e solo un'insurrezione dell'Aib ha evitato che in Sicilia le forbici riducessero i fondi per i libri a meno di un terzo. Ma perfino in Toscana sta succedendo qualcosa di inusitato: l'iniziativa Un milione di libri, pensata dalla Regione come promozione della lettura, rischia di essere sostitutiva e non aggiuntiva dei capitoli di spesa ordinaria delle singole biblioteche.
Sponsor privati, per i libri, è difficile trovarne. Un bel marchio sull'inaugurazione di una mostra si fa notare, su un libro della biblioteca no. Oppure sì? Silla lancia una proposta disperata: "Siamo disposti a infilare in ogni volume un segnalibro che dica 'stai leggendo questo libro grazie a... '. Tutto pur di evitare il black-out". Funzionerà? Una lunga tradizione di indifferenza verso gli strumenti del sapere scritto induce pessimismo. I bibliotecari continuano a raccontarsi, ghignando malinconicamente, la frase che pare sia davvero uscita di bocca a un alto amministratore pubblico, messo di fronte al grido di dolore delle biblioteche: "Chiedono ancora libri? Ma non glieli abbiamo già comprati l'anno scorso? Cos'è, li hanno già letti tutti?".
L'ultima affermazione potrebbe sembrare familiare......
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_io_
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Inserito il - 06/10/2010 : 14:16:31
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Alla situazione di crisi economica....già tragica di per sè...aggiungiamoci ulteriori mannaie dalle nostre amministrazioni che invece preferiscono largheggiare in altri settori ....(devo fare l' elenco?)....
E possiamo dire addio ad ogni tentativo di sopravvivenza e di promozione alla cultura... 
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guglielmo
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Inserito il - 06/10/2010 : 15:50:49
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| _io_ ha scritto:
Alla situazione di crisi economica....già tragica di per sè...aggiungiamoci ulteriori mannaie dalle nostre amministrazioni che invece preferiscono largheggiare in altri settori ....(devo fare l' elenco?)....
E possiamo dire addio ad ogni tentativo di sopravvivenza e di promozione alla cultura... 
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Quoto. Tagliare alla cultura è una moda, sembra uno sport nazionale. Tanto poi i danni , che ci sono e che ci saranno, si vedono nel lungo periodo, quindi al di là delle tornate elettorali. Poi non stupiamoci se nei giornali si scrivono sfondoni. Nell'articolo sulla chiusura della municipalizzata, il giornalista ha scritto che la società andava "liquefatta" anzichè il termine corretto " liquidata". Ma ovviamente è solo questione di ...cultura
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pax et bonum |
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n/a
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Utente Valutato
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Inserito il - 06/10/2010 : 16:10:58
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Forse liquefatta andava bene.
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_io_
Moderatore
   
    

Utente Valutato
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Inserito il - 06/10/2010 : 16:22:29
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Sì...sciolta nell' acido...in stile old Sicily....
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Fidel
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Inserito il - 17/10/2010 : 18:10:33
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Ancora una considerazione: supponiamo che il 27 luglio anzichè ricevere una telefonata nella quale la dirigente mi informava che avrei dovuto il 31 luglio consegnare le chiavi della biblioteca in quanto le argomentazioni espresse da lei e dall'assessore alla cultura non avevano fatto cambiare la decisione del sindaco e, supponiamo, di conseguenza, che fosse stato rispettato con la cooperativa Capitolium l'accordo (confermato alla stessa via fax il 19 giugno) in base al quale il rapporto si sarebbe concluso il 31 dicembre 2010 ( non fra 10 anni! ) questo è quanto sarebbe accaduto: - il servizio non avrebbe subito alcuna interruzione ( evitando danni come la mancata partecipazione a progetti che portano denaro per l'acquisto (ahime!) di libri non a spese del comune) - l'amministrazione avrebbe potuto affiancare alla responsabile una "risorsa umana" che piu o meno allo stesso costo di un corso di formazione (50 ore per 60 euro l'ora più altro), avrebbe potuto usufruire di circa 8 anni di esperienza sul campo, giorno dopo giorno, con risultati piu utili e immediati - infine la compresenza, oltre a rendere normale il passaggio di consegne, avrebbe fatto accettare piu volentieri una "risorsa umana" diversa da chi per tanto tempo si è occupata di loro come persone prima che come utenti di un servizio dovuto. Tengo a precisare che questo chiarimento, come gli altri da me affidati a questo forum, è rivolto a chi, avendo "vissuto" direttamente o indirettamente la biblioteca, sa di cosa stiamo parlando e, da parte mia, ha il solo scopo di dimostrare, come ho sempre fatto, rispetto per intelligenza e sensibilità altrui.
Anna Nicoletti
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"La gentilezza a parole crea confidenza. La gentilezza nei pensieri crea profondità. La gentilezza nel dare crea amore" MAO TSE TUNG |
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_io_
Moderatore
   
    

Utente Valutato
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Inserito il - 17/10/2010 : 21:42:02
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La verità è che la biblioteca è finita.....pare che le critiche mosse non siano sufficienti....(non sto a raccontarvi chi sia colui che ha stabilito i parametri per la sufficienza... )...
Poichè la civiltà e la cultura si muovono di pari passo...ne deduco che non si otterranno grandi cambiamenti perchè i fruitori della biblioteca non sono capaci di proteste incivili....
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mapix
Utente Maestro
  
    

Utente Valutato
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Inserito il - 17/10/2010 : 22:14:10
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Che poi, quanto auspicato dalla signora, cioe` il passaggio di consegne con periodo di collaborazione tra la risorsa umana in uscita e quella in entrata, e` esattamente il normale metodo di cambio del personale usato non solo dai "covi di comunisti" come qualcuno forse si "flashia" pure troppo, ma una consolidata routine in tutti i settori, soprattutto in quelli aziendali e proprio per motivi di efficienza, cosa di cui tanto si riempie la bocca la destra italiana e di conseguenza anche la nostra sul territorio, ma almeno per la cosa pubblica... hanno voglia ad "almanacca` tonnellate" .... non sanno neanche di cosa si tratti!
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